Te Deum! con questo titolo pieno di speranza è in programma mercoledì 15 dicembre alle 21 presso la chiesa del Sacro Cuore in via Ofanto uno dei concerti più attesi della XII edizione del Festival Zipoli, diretto da Gabriele Giacomelli.

Ne saranno protagonisti l’organista Giulio Mercati, virtuoso dello strumento molto apprezzato in Italia e all’estero (si è esibito, fra l’altro, nella Sala Grande della Filarmonica di S. Pietroburgo e nella Cattedrale di St. Patrick a New York) e i validi complessi della Scuola di Musica «G. Verdi», coro e orchestra, sapientemente diretti da Elia Orlando con l’ottimo Marco Facchini primo violino e maestro concertatore.

L’impegnativo programma si apre con una composizione molto conosciuta, il Magnificat RV 610 per soli, coro e orchestra di Antonio Vivaldi, prosegue con alcuni celebri capolavori organistici di Johann Sebastian Bach (il Preludio e Fuga in Do maggiore BWV 531 e il Preludio e Fuga in La minore BWV 543) per concludersi con due brani meno noti al pubblico ma molto interessanti del nostro Domenico Zipoli (Prato 1688 – Cordoba 1726), ritrovati alla fine del secolo scorso negli archivi delle missioni gesuitiche boliviane: il Tantum ergo per soprano, coro e orchestra (con Francesca Bizzarri solista) e, appunto, il Te Deum per soli, coro e orchestra. Nutrita è la compagine dei solisti: Federica Baldi e Beatrice Cioni soprani, Cristina Pierattini contralto, Federico Mancini tenore, Marco Bucci e Paolo Massei bassi, Sofia Gori e Monica Lombardi oboi, Alessandro Guazzelli tromba. Zipoli si recò in America meridionale nel 1717 dove condusse il resto della sua vita come missionario gesuita insegnando musica agli indigeni con grande successo, come le cronache del tempo hanno ampiamente testimoniato. Per loro, dunque, il maestro pratese compose i brani inclusi nel programma di questo concerto, che vengono eseguiti per la prima volta a Prato a suggello di una festa musicale che vede coinvolti stimati professionisti accanto a validi studenti della Scuola di Musica «G. Verdi» in una sorta di abbraccio musicale alla città, nel nome di uno dei suoi più illustri cittadini.


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